
Massimo Gezzi nasce nelle Marche nel 1976 e vive oggi a Lugano, dove insegna. Autore di poesia, traduttore (dall’inglese) e critico letterario, Gezzi è anche tra i fondatori e coordinatori della rivista «Le parole e le cose». Nel 2016 è stato premiato con il Premio svizzero di letteratura.

Il laureato di un Premio svizzero di letteratura Massimo Gezzi trasforma nella nuova raccolta poetica il dato quotidiano in quesiti aperti: il rapporto fra padre e figlia, insegnante e studenti, sogno e realtà diventa la spinta per affrontare temi attuali come il Covid, il degrado ambientale, l’immigrazione, temi che però asseriscono anche ad altro. E a ogni poesia nuove domande, a volte confidenziali, a volte pungenti. Una scrittura chirurgica che sa dialogare con la tradizione rinnovandosi.
Come di notte il male
incrudelisce poi passa,
o perlomeno lascia spazio
a una speranza di sollievo,
adesso il primo cenno di luce
negli occhi porta pure
un ronzio, un motore che si accende
e mette gente nella nuova
mattina che comincia –
di nuovo tentano gli altri
di esistere, di affrancarsi dal silenzio,
mentre tirano su una tapparella,
ridono, si urlano rimproveri e dopo
spariscono in un vuoto che speriamo
duri sempre pochissimo.
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