
Anna Ruchat, nata nel 1959, ha studiato filosofia e tedesco tra Zurigo e Pavia. I suoi esordi letterari sono legati in particolare alla traduzione di «Il respiro e Il freddo» di Thomas Bernhard. Con «Gli anni di Nettuno sulla terra» si aggiudica un Premio svizzero di letteratura.

Sembra imbavagliata, forzata in una prigione, la poesia segmentata di Anna Ruchat, che anche in questo testo, «La forza prigioniera», ci regala versi incisivi e brevi, che sembrano voler scardinare i confini di uno spazio troppo angusto. La parola diventa quindi momento di scavo e forza primitiva che fatica a sgorgare, che rimane incastrata in uno spazio geometrico che la contiene e la squadra. A volte, tuttavia, riesce a diventare fiume e a espandersi.
«Splende così
con l’oro della spada
le ali
raccolte lungo i fianchi
Michele Arcangelo
il suo sguardo antico
è vuoto
ma il piccolo piede
schiaccia
ostinato
il drago della paura»
Lettura e discussione