È cominciata per caso, difatti è finita così.
Un pomeriggio mi fermò per strada un tizio col pizzetto e delle orrende scarpe a punta. Pensavo a un banale rimorchio, invece voleva offrirmi un lavoro. Hostess per eventi. Al tempo la cosa andava di moda. Forse anche oggi, non lo so. Senza le scarpe, il tizio era meno repellente, sebbene il pizzetto – a quanto pare – non si potesse rimuovere.
Comunque ci andai a letto soltanto un paio di volte, però la storia del lavoro era seria. Io avevo ventitre anni, ero una ragazza carina, bel viso, magra, slanciata, gambe lunghe, il pacchetto completo per accreditarmi la «bella presenza».